Archive for giugno, 2014

MALEFICENT -Robert Stromberg-

Maleficent

Gli eroi e i malvagi del passato non sono gli stessi dell’era moderna:
come nel western degli anni Settanta gli indiani pellerossa si
trasformano da selvaggi crudeli o ingenui, a vittime di predatori
bianchi portatori di una discutibile civiltà, allo stesso modo la
Disney rivisita con “Maleficent” in chiave moderna uno dei suoi più
bei film d’animazione del passato, “La bella addormentata nel bosco”,
ribaltando in modo originale i ruoli di buoni e cattivi. La strega
Malefica / Angelina Jolie è una creatura soprannaturale, costretta a
difendere il proprio regno dalla rapacità degli umani: tradita da
colui che credeva il “vero amore”, scaglia per vendetta il suo
maleficio contro Aurora, la figlia neonata del successore al trono,
interpretata in età adolescenziale dalla brava Elle Fanning. Per
godere appieno del gioco raffinato di rimandi e di rovesciamenti di
personalità è importante avere in mente il lungometraggio animato
originale, con le fatine benevole, la strega perfida ed elegante con
il corvo suo lacché, i sovrani addolorati e l’affascinante principe
sul suo bianco destriero. “Maleficent” ci mostra personaggi
decisamente più sfumati, in primis una splendida Jolie di cui il
neo-regista Robert Stromberg coglie bene l’aura carismatica e
soprannaturale, con una vena malinconica imposta dalla solitudine e
dai tradimenti subiti. Il corvo Fosco / Sam Riley in versione umana ha
decisamente più spessore dello sbiadito principe azzurro, mentre
Aurora/Fanning, nel suo spirito dolce e indipendente è forse il
personaggio che meno si distacca dall’originale. Le scenografie, molto
curate con qualche eccesso di digitalizzazione nelle panoramiche a
volo d’uccello sulla Brughiera, richiamano con eleganza gli splendidi
fondali di ispirazione rinascimentale del film animato. Lo stile
caramelloso che ha caratterizzato molta produzione Disney del passato
è presente per fortuna solo nelle creature brutte e simpatiche che
giocano a tirarsi il fango appresso a Malefica e in poco altro;
ulteriore pecca è la morale didascalica esplicitata nel finale, che si
poteva evitare. A parte questo si tratta di un film ben riuscito, una
fiaba dark ma non troppo che funziona sul duplice livello della
lettura infantile e di quella adulta.

Stefania De Zorzi

giugno 27, 2014 at 11:19 am Lascia un commento

EDGE OF TOMORROW (SENZA DOMANI) Doug Liman

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Il tema del ciclico viaggio a ritroso nel tempo non è nuovo al cinema,
basti pensare allo splendido “Ricomincio da capo” o al raffinato
“Questione di Tempo”. “The Edge of Tomorrow – Senza Domani” riprende
il soggetto in chiave di fantascienza classica: in un prossimo futuro
il maggiore William Cage / Tom Cruise, alleato all’eroica e spietata
soldatessa Rita Vrataski / Emily Blunt, si ritrova a ripetere
all’infinito il D-Day della grande battaglia degli umani contro gli
alieni, tentando di trovare una via d’uscita che gli permetta di
capovolgerne le sorti a favore dei terrestri. Il regista Doug Liman
fonde con intelligenza i meccanismi del videogioco (un protagonista
con un numero apparentemente illimitato di vite a disposizione, la
storia che si dirama in un labirinto di percorsi a vicolo cieco e
nelle loro varianti), a riflessioni non scontate sulle conseguenze
morali e sentimentali del vivere in un tempo che si riavvolge
continuamente su se stesso. Il Cage / Cruise goffo e impaurito
dell’inizio, che impiega numerose “vite” prima di imparare a
destreggiarsi con armi e alieni, nonché con la sua coriacea alleata, è
uno dei migliori eroi moderni del cinema di fantascienza, unico
personaggio in evoluzione in quanto dotato di memoria degli
avvenimenti, mentre tutti gli altri attorno a lui, senza la
possibilità di ricordare il passato, rimangono immutati pur mostrando
sfumature diverse di sé nel corso della storia. Ironia e pathos
caratterizzano in ugual misura le vicende dei protagonisti, in un film
avvincente, senza cedimenti di ritmo, in cui finalmente
l’approfondimento psicologico dei personaggi, e l’attenzione ai
dettagli della trama e ai dialoghi non sono inferiori alla cura per
gli effetti speciali. Il finale vagamente appiccicato è l’unico
peccato veniale di un ottimo film, da vedere non solo per il binomio
irresistibile Tom Cruise e sci-fi.

Stefania De Zorzi

giugno 25, 2014 at 10:19 am Lascia un commento

X-Men: Giorni di un futuro passato -Bryan Singer-

LOCANDINA

Bryan Singer dirige il nuovo capitolo dedicato ai mutanti, “X-Men:
Giorni di un futuro passato”, trasposizione cinematografica di una
delle migliori storie a fumetti della serie. Il soggetto è articolato
fra un futuro apocalittico in cui i mutanti e parte dell’umanità
vengono inesorabilmente sterminati dalle Sentinelle, e un passato in
cui tentano di modificare la storia, scongiurando la creazione delle
Sentinelle stesse come arma invincibile di distruzione di massa.
L’occasione è ghiotta, perchè mette a confronto la personalità e la
morale dei protagonisti nel loro io giovane e in quello invecchiato,
nel tentativo disperato di correggere gli errori, l’arroganza,
talvolta la fragilità della giovinezza, alla luce di una saggezza
maturata nel dolore e nelle perdite della vecchiaia. Così si
confrontano da un lato Ian Mc Kellen, interprete del Magneto pentito
del futuro, e Michael Fassbender, splendido, superbo e terrificante in
gioventù, con Patrick Stewart, saggio Professor X in vecchiaia e James
McAvoy, nei panni di un tossico, vulnerabile e immaturo Charles Xavier
nel 1973. Hugh Jackman / Wolverine, che possiede il dono di
rigenerarsi e di non invecchiare, è il trait-d’union fra passato e
presente, la memoria che cerca di cambiare la storia. Bryan Singer
affronta il soggetto con approfondimenti psicologici insoliti per il
genere, senza dimenticare grandiose scene d’azione, sopra a tutte la
battaglia finale con le Sentinelle in un duplice svolgimento in
parallelo nel passato e nel futuro, e Magneto che sradica un intero
stadio dal suolo. Difficile non provare un po’ dell’invidia del
crudele Peter Dinklage / Bolivar Trask per la superiorità dei mutanti,
a riprova dell’umano desiderio di distruggere per timore e per
ammirazione i propri dei. Qua e là il ritmo rallenta a causa di
qualche ridondanza retorica nei dialoghi, e il finale risulta forse un
po’ artificiale rispetto al resto della storia, ma sono peccati
veniali in un film appassionante, ben diretto, con un cast affiatato
di bravi attori.
Stefania De Zorzi

x-men CARTOON

giugno 10, 2014 at 10:15 am Lascia un commento

I DISCHI PIU’ VENDUTI AD ALPHAVILLE NEL MESE DI MAGGIO

1   Damon Albarn        -Everyday robots-

Damon Albarn

 

2   Coldplay        -Ghost stories-

coldplay-ghost-stories

3   Natalie Merchant       -Natalie Merchant-

MERCHANT

4   The Black Keys         -Turn blue-

BLACK KEYS

 

5   Dino Saluzzi        -El Valle de la Infancia-

SALUZZI

 

 

giugno 6, 2014 at 9:59 am Lascia un commento

I FILM PIU’ VENDUTI AD ALPHAVILLE NEL MESE DI MAGGIO

1   IL PASSATO       – Asghar Farhadi-

passato recensione film

PASSATO IM

2   THE COUNSELOR         -Ridley Scott-

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COUNSELOR IM

3   DISCONNECT       -Henry Alex Rubin-

DISCONN

disconnect IMM

4    STILL LIFE       -Uberto Pasolini-

still-LIFE

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5   DON JON       -Joseph Gordon-Levitt-

DON JON LOCAND

DON JON

giugno 3, 2014 at 5:17 PM Lascia un commento


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