Martha Tilston – Lucy & the wolves ( cd )
giugno 30, 2010 at 6:03 PM alphavillepc2 Lascia un commento
In dieci anni di carriera Martha Tilston è riuscita a conservare un candore alieno ai nuovi protagonisti del folk revival in Inghilterra. Lontana dalle ortodossia tanto cara ai puristi, e poco incline a contaminazioni socio-politiche, la sua musica è una delicata e sognante fusione di folk acustico e bozzetti sonori che evocano paesaggi immaginari.
La sua voce resta una delle più affascinanti e suggestive degli ultimi anni: su pochi elementi sonori raffinati e sapienti Martha Tilston ricama emozioni con la stessa abilità di un artigiano, elabora melodie intense che sembrano sgorgare da un ruscello d’acqua pura, con sofisticati accenni di seduzione sonora gestiti con alcune collaborazioni eccellenti (Maggie Boyle, flauto, Will Rumfitt, trombone, Chris Doney, banjo, e Steve James, piano), che consacrano “Lucy &The Wolves” come il suo miglior album.
Molti brani si elevano per originalità e creatività: “Lucy”, con i suoi intrecci armonici vocali e strumentali, sembra uscire dalle pagine di “Blue” di Joni Mitchell, “Old Tom Cat” contiene più poesia di qualsiasi emulo di Leonard Cohen, “The Cape” si avvolge in suoni neoclassici con risultati originali e sognanti, il piano fluisce come linfa in una quercia giovane.
Un unico traditional nel repertorio, ovvero “Searching For Lambs”, che Martha affida alle sole corde vocali mentre un’orchestra di corvi cesella l’incanto naturale, che resta immacolato per tutto l’album fino alle magiche note conclusive di “Wave Machine”, dove violino e chitarra accennano un duello armonico di rara bellezza.
Altro momento intenso è “350 Bells”, dove profumi psych-folk avvolgono la voce suadente di Martha. “Rockpools”, dal delicato finger-picking, “Who Turns”, sospesa su poche note di basso e legna scoppiettante, “Seabirds”, dalle sonorità limpide e raffinate, archiviano altri trionfi di armonia e classe vocale per un album intenso e suggestivo.
“Lucy & The Wolves” è l’ennesima espressione di un talento che reclama attenzione, un prezioso album da consegnare ai posteri con passione.
Gianfranco Marmoro (www.ondarock.it)
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