SONG OF A NAME – di François Girard – recensione di Stefania De Zorzi

Parafrasando “Le mille e una notte”, una buona storia può salvare la vita, o almeno mitigare il limbo del confinamento casalingo di questi mesi: è il momento di scoprire film belli e invisibili, rimasti tali anche per la chiusura delle sale cinematografiche durante gran parte del 2020.Fra questi “The Song of Names – La Musica della Memoria”, diretto dal regista franco-canadese François Girard, ispirato all’omonimo romanzo di Norman Lebrecht. Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, Dovidl Rapoport, violinista prodigio a soli nove anni (interpretato da Luke Doyle nei panni di Rapoport bambino, Jonah Hauer-King in quelli del giovane uomo, e Clive Owen da adulto), viene affidato dal padre Zygmunt ad una famiglia inglese; il fratello adottivo Martin (interpretato nelle tre età della vita rispettivamente da Misha Handley, Gerran Howell e Tim Roth) sviluppa con Dovidl un’amicizia profonda, sebbene conflittuale. Alla vigilia del concerto che dovrebbe lanciare nell’Olimpo dei grandi violinisti il ventunenne Dovidl, questi scompare misteriosamente nel nulla. Trentacinque anni dopo Martin, che non si è mai rassegnato alla scomparsa di Dovidl, si mette sulle sue tracce ripercorrendo una strada sbiadita dal tempo fra Londra, Varsavia e New York.Non è facile, dopo oltre settant’anni dalla fine dell’Olocausto, raccontare il dramma di un ebreo sopravvissuto allo sterminio senza scadere nel déjà-vu o nel facile dramma: tuttavia Girard riesce nell’intento grazie ad un soggetto intrigante, che si sviluppa con l’andamento di un thriller a sfondo storico, alternando in un montaggio sapiente il passato e il presente. Fino al momento in cui il mistero viene svelato e il tempo si ricompone, mostrando la continuità fra il gesto del bambino e quello dell’uomo maturo.La sceneggiatura delinea vivacemente i protagonisti, che emergono dallo schermo con tutta la loro prepotente forza interiore, sia nelle schermaglie feroci e innocenti fra bambini, che nel confronto difficile fra adulti ossessionati dal passato.Tim Roth e i giovanissimi interpreti sono straordinari; brava anche Catherine McCormack nei panni della moglie Helen, mentre Owen rimane fra tutti un po’ granitico.E’ un film attraversato dalla tragedia dell’Olocausto e della diaspora delle famiglie ebree, in cui la sofferenza, la rabbia e la commozione sono sublimati attraverso la musica e il realismo poetico con cui Girard evoca sia la formazione di due ragazzini nella Londra sfigurata dalle bombe, che la dolorosa presa di coscienza del giovane Rapoport.Da vedere, per capire meglio il valore mistico della memoria e lasciarsi commuovere senza timore di sentimentalismi.
febbraio 10, 2021 at 11:56 am alphavillepc2 Lascia un commento
Official Secrets diretto da Gavin Hood recensione di Stefania De Zorzi

Quando si tratta di segreti di stato e di organizzazioni para-governative, il confine che separa la democrazia dalla tirannia diventa sottile: è il tema di “Official Secrets – Segreto di stato”, diretto da Gavin Hood, e ispirato al libro “The Spy who tried to stop a war”, che narra una storia vera di fuga di informazioni avvenuta nel Regno Unito fra il 2003 e il 2004.
Nel gennaio 2003, alla vigilia della guerra anglo-americana in Iraq, Katherine Gun/Keira Knightley, impiegata addetta alle intercettazioni presso il GCHQ (Government Communications Headquarters), rimane sconvolta dal contenuto di un’e-mail in cui un’agenzia di sicurezza statunitense, la NSA, chiede elementi per poter condizionare e ricattare membri dell’ONU, affinché non si oppongano alla delibera sull’invasione. Katherine decide allora di inviare il testo dell’e-mail ad alcuni giornali, nel tentativo di smentire la “necessità” della guerra proclamata dal governo presieduto da Tony Blair, mettendo così a rischio sia la propria sorte che quella del marito Yasar/Adam Bakri, un immigrato di origine curda.
“Official Secrets” prosegue una sorta di cammino ideale di Gavin Hood, già regista in precedenza di “Enders’ Game” e “Il diritto di uccidere”, in cui è centrale il confronto fra la ragion di stato e i diritti (non sempre) inalienabili dell’individuo.
Le vicende all’inizio private e poi pubbliche della protagonista si susseguono con un ritmo incalzante, che scandisce l’evoluzione psicologica di Katherine e del coniuge, la presa di coscienza del giornalista Martin Bright/Matt Smith, e l’appassionata difesa dell’avvocato Ben Emmerson/Ralph Fiennes.
Hood, coadiuvato da una strepitosa Knightley e da un ottimo Fiennes, lascia a lungo in sospeso il giudizio sulla protagonista: un’eroina pronta a tutto per scongiurare una guerra, ma anche una spia ingenua al servizio del governo, una testarda idealista nel senso più puro ed irritante della parola, pronta a mettere a repentaglio la propria vita e quella del coniuge in nome della pace, senza avere mai vissuto una guerra in prima persona. Fino al finale che mostra il personaggio nella giusta luce, anche attraverso le opinioni di coloro le cui vite furono toccate, direttamente o meno, dalla decisione della Gun.
L’Inghilterra ritratta da Hood è un Giano bifronte, in cui la legge può tutelare l’innocente (se l’avvocato della difesa è abile e fortunato), ma anche minacciarlo e soggiogarlo, e la stampa farsi portatrice di verità scomode, o in alternativa essere serva tacita e manipolatrice del potere.
Gli ambienti sono scelti e fotografati per evocare l’etica e le intenzioni di chi li abita: gli avvocati di Liberty lavorano in uno studio spartano, ma luminoso e accogliente, mentre la sede del GCHQ in cui opera Katherine è un ampio open space perennemente avvolto dalla semi-oscurità. Su tutto spicca l’immagine angosciante del Tribunale, una gabbia opprimente e kafkiana a cui l’imputata accede da una scala angusta, dominata in controluce dalla sagoma di un’agente di polizia.
E’ un film denso di avvenimenti, di emozioni, e di storia recente, sostenuto da una solida sceneggiatura: da vedere su più livelli, sia come anomala spy-story, che come riflessione sul lato oscuro della democrazia
dicembre 28, 2020 at 11:39 am alphavillepc2 Lascia un commento
EMMA regia di Autumn de Wilde – recensione di Stefania De Zorzi –

I romanzi di Jane Austen sono una costante fonte di ispirazione per il cinema e per la tv: a dispetto dell’ambientazione circoscritta nello spazio (l’Inghilterra aristocratico-rurale) e nella storia (a cavallo fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento), le sue eroine reggono bene agli sfregi del tempo, e rimangono personaggi moderni, universali. Autumn De Wilde, realizzatrice di copertine di album e di video musicali, debutta alla regia cinematografica con “Emma”, ispirato all’omonimo romanzo della Austen: la protagonista, Emma Woodehouse/Anya Taylor-Joy è una giovane nobildonna ricca, bella e intelligente. In un’epoca in cui le donne del suo rango e del suo livello intellettivo possono solo dedicarsi alla ricerca di un buon partito con cui accasarsi, Emma decide di dedicarsi all’organizzazione dei matrimoni di amici e conoscenti, convinta di possedere un infallibile sesto senso per la comprensione dei sentimenti altrui. Sfiorando a più riprese il disastro, Emma allontana l’amica Harriet/Mia Goth dalla profferta di matrimonio del fido Mr Martin/Connor Swindells, pensando di maritarla al vacuo vicario Mr Elton/Josh O’Connor; flirta con l’ambiguo Mr Churchill/Callum Turner, e intreccia schermaglie con l’impetuoso amico di vecchia data, Mr Knightley/Johnny Flynn. Emma è un personaggio arguto e irritante, al pari della Isabel Archer di “Ritratto di Signora” di Henry James. Elogiata pressoché da tutti per l’ intelligenza e la grazia, la giovane è la vittima cieca e carismatica di una smodata mania del controllo, che nessuno, tranne l’amico Knightley, osa contraddire apertamente. Le conseguenze dell’influenza maldestra di Emma su amici e vicini potrebbero essere drammatiche: ma Jane Austen vuole altrimenti, e i personaggi, malgrado i limiti formali tracciati da un’educazione che trattiene e maschera sentimenti ed emozioni, generando equivoci e innamoramenti mal riposti, non sono votati alla tragedia. De Wilde mantiene uno sguardo divertito e ironico sulle vicende, grazie ad alcune trovate ben riuscite (deliziose le processioni di damigelle in mantello rosso e cuffietta, simili a sfilate di anatroccoli), e a primi piani in cui le prerogative fisiche dei personaggi diventano caricaturali: ne sono esempio le orecchie a sventola circoscritte a malapena dall’alto colletto e l’ampio sorriso fasullo di Mr Elton, gli occhi perennemente spalancati della succube Harriet, o l’acconciatura leziosa e ridicola della moglie di Mr Elton. La fotografia è splendida, complici le origini della regista, il cui padre è stato un noto fotografo: sia negli interni, in dimore sfarzose al limite dell’intimidatorio, o in cene e danze soffusi della luce calda delle candele, che negli esterni, volti ad evocare i grandi dipinti romantici, fra alberi secolari, sconfinati verdi prati all’inglese, cavalcate selvagge e cieli plumbei. Il film scorre con vivacità, sorretto da un ottimo, giovane cast e da un’inanellarsi di dialoghi e situazioni brillanti, in cui la trasposizione cinematografica rende un buon servizio al romanzo. Tutto è ben confezionato, sebbene con un’ombra di superficialità: la critica sociale ad un mondo prigioniero di rigide convenzioni sul rango, sulla ricchezza e sul sesso è solo accennata, in una rappresentazione che, privilegiando un andamento molto leggero, sottrae pathos e a tratti dilata i tempi in ricami musicali oscillanti fra le arie da operetta e i canti popolari. Da vedere, in ogni caso: per la cifra stilistica forte, la trama divertente e romantica, e un cast di volti imperfetti ed espressivi, più interessanti di molte plastificate beltà hollywoodiane.
novembre 25, 2020 at 11:00 am alphavillepc2 Lascia un commento
La vita straordinaria di David Copperfield regia Armando Iannucci recensione di Stefania De Zorzi

Come dar vita sul grande schermo a un romanzo ottocentesco fra i più noti, e quindi ben sedimentato nell’immaginario collettivo fra letture scolastiche, film e serie Tv del passato? Armando Iannucci, regista scozzese di “La vita straordinaria di David Copperfield”, decide di evitare sia la strada della trasposizione fedele, che quella dell’ambientazione in chiave più o meno contemporanea, intraprendendo invece una rilettura teatrale ed enfatica.
David Copperfield/Jairaj Varsani (David bambino) – Dev Patel (David adulto), è vittima delle angherie del patrigno Mr Murdstone/Darren Boyd, un uomo rigido e spietato che lo allontana dalle cure amorevoli della madre e della tata, spedendolo a Londra a lavorare nella fabbrica di liquori di cui è socio. Qui David è ospite di Mr Micawber/Peter Capaldi, scialacquatore impenitente ma di buon cuore; appresa la notizia della morte della madre, David si ribella e fugge in campagna presso la zia Betsey Trotwood/Tilda Swinton, dove fa la conoscenza del dolce e un po’ svitato Mr Dick/Hugh Laurie. Senza voler troppo anticipare la trama, articolata e complessa, si susseguono numerose peripezie e rovesci di fortuna, fino al rocambolesco finale, in cui David finalmente trova la propria identità.
Iannucci tradisce platealmente la regola della “sospensione dell’incredulità” e mette in scena personaggi che non invecchiano (David diventa adulto ma i bambini di Mr Micawber rimangono tali fino alla fine del film), o interpretati da attori provenienti da molteplici razze ed etnie, a dispetto del contesto storico e dei legami di parentela (David Copperfield è indiano, Mr Wickfield/Benedict Wong asiatico, mentre la figlia Agnes/Rosalind Eleazar è nera). La stessa attrice, Morfydd Clark, interpreta sia la madre di David, Clara, che la fidanzata un po’ svampita Dora, incarnando così agli occhi del protagonista la figura materna in modo letterale. Dora commenta ad un certo punto da una prospettiva meta-referenziale le vicende narrate da David, sconsigliandolo rispetto all’opportunità della propria presenza nella trama.
Tutto ciò in compresenza di un allestimento scenico ricco e accurato, rutilante di colori e di ambientazioni, in cui i personaggi e le avventure turbinano come in un musical, in un susseguirsi incalzante che riproduce lo stile della pubblicazione a puntate del romanzo.
Iannucci inframmezza con abilità brani di scrittura nel film, in un gioco di specchi in cui David Copperfield racconta le sue vicissitudini (che sappiamo essere in gran parte l’autobiografia romanzata di Dickens), ma anche la precarietà del suo tempo e della vita in generale, tessendo un canovaccio avvincente dove le miserie peggiori sono rese accettabili da una scrittura brillante, nonché dalla consapevolezza da parte del lettore/spettatore che, prima o poi, arriverà il lieto fine (anche se non per tutti).
In ciò viene aiutato da un ottimo cast: oltre agli attori citati in precedenza, meritano una menzione speciale il viscido Uriah Heep/Ben Whishaw e lo spregiudicato James Steerforth/Aneurin Barnard.
Il film è divertente, originale, spiazzante: fra i difetti si annoverano una certa chiassosità e un vorticare di personaggi, cambi di scena e movimenti di macchina che lasciano un po’ frastornati. Ma sono peccati veniali, e il film, quando le sale riapriranno, è degno di essere recuperato. Senza abbandonare in questi tempi bui, per parafrasare Dickens, Grandi Speranze.
ottobre 30, 2020 at 10:45 am alphavillepc2 Lascia un commento
Richard Jewell di Clint Eastwood recensione di Stefania De Zorzi

Centennial Olympic Park di Atlanta, 27 luglio 1996: durante un concerto affollato di spettatori, la guardia giurata Richard Jewell nota uno zaino ingombrante dall’aria sospetta sotto una panca, e chiama una squadra di intervento. Lo zaino contiene una bomba che esplode dopo alcuni minuti causando morti e feriti, ma la pronta segnalazione di Jewell permette di evacuare buona parte dell’area, riducendo il numero delle potenziali vittime. Acclamato come un eroe per i tre giorni successivi, Jewell diventa subito dopo un improbabile colpevole agli occhi dell’FBI e dell’opinione pubblica, con il supporto di una feroce quanto dissennata campagna stampa. Clint Eastwood parte anche qui, come in “Ore 15:17 – Attacco al treno”, da un fatto di cronaca: ci sono temi e aspetti comuni ai due film, che sono al tempo stesso assai distanti fra loro. L’attentato terroristico, i protagonisti dall’animo candido ed eroico, una rappresentazione mimetica della realtà: le analogie fra le due opere si fermano qui. Perché Richard Jewell/Paul Walter Hauser, aspirante poliziotto sovrappeso, dal fiuto infallibile coniugato per sua sfortuna ad un animo semplice e fanciullesco, ha una statura drammatica totalmente assente nei protagonisti del film precedente: “Radar”, come lo soprannomina affettuosamente il suo avvocato Watson Bryant/Sam Rockwell, è un eroe nella sostanza ma non nella forma, in quanto obeso, devoto alla mamma Bobi / Kathy Bates, e immune per sua natura a certe convenzioni sociali e professionali. Così che i segugi dell’FBI, capeggiati da Tom Shaw/Jon Hamm, tanto affascinante quanto cieco nel perseguire i propri pregiudizi, lo mettono sotto inchiesta con la complicità dei media, incarnati nella sgradevole figura della giornalista Kathy Scruggs/Olivia Wilde. La regia di Eastwood è asciutta, non lascia spazio al superfluo, e ben sorretta dall’ottima sceneggiatura di Billy Ray. Si intravede chiaramente il cipiglio di Clint: contro il giornalismo sensazionalista ai limiti del meretricio, e contro il Bureau, di cui vengono messi alla berlina i metodi tanto in auge nelle serie TV contemporanee. Il profilo dello psicopatico frustrato è un’etichetta appiccicata con superficialità, senza nessuna indagine approfondita su semplici fatti, mentre gli agenti si affannano a requisire e catalogare le vaschette per conservare il cibo e l’aspirapolvere di casa. E’ un film potente, che ritrae un sistema di informazione volgare e denigratorio, e una (in)giustizia grottesca con echi kafkiani. Malgrado ciò lo spettatore si indigna ma non si deprime mai, grazie alla simpatia e alla forza interiore dei protagonisti “buoni”, dal combattivo e pragmatico Sam Rockwell, lontano dai modelli stilizzati e saccenti degli avvocati televisivi, alla mamma Kathy Bates, preoccupata della sorte dei suoi Tupperware, allo straordinario Paul Walter Hauser, ingenuo ma non stupido, obeso eppure felice. Eastwood ultra-ottantenne ci sorprende ancora, a dispetto di eventuali pregiudizi nei confronti delle capacità mentali e artistiche di chi ha superato una certa età.
ottobre 19, 2020 at 11:47 am alphavillepc2 Lascia un commento
5 è il numero perfetto di Igor Tuvari – recensione di Stefania De Zorzi
Per chi pensa che i cine-comics siano tabù per il cinema italiano, principalmente per questioni di budget, “5 è il numero perfetto” rappresenta una felice eccezione. Igort, pseudonimo di Igor Tuvari, dirige con piglio sicuro un noir partenopeo tratto dall’omonima graphic novel, da lui stesso scritta e illustrata nel 2002, in cui la povertà degli effetti speciali è giocata con intelligenza come citazione e omaggio ai fumetti e ad un certo cinema “pulp” anni Settanta.
Toni Servillo/Peppino Lo Cicero, ex-sicario in pensione al soldo della camorra, si rimette in gioco quando il figlio Lorenzo Lancellotti/Nino viene ucciso a tradimento: la morte del giovane innesca una vendetta sanguinosa, grazie a cui Peppino ha modo di riavvicinarsi a una sua vecchia fiamma, la devota Valeria Golino/Rita, fiancheggiato nella sua personale battaglia dall’amico di sempre, Carlo Buccirosso/Totò O’ Macellaio.
Il film mescola richiami visivi a “Dick Tracy” nelle fattezze esasperate, quasi caricaturali, dei protagonisti criminali, così come a “Sin City” nelle silhouette in chiaroscuro (necessariamente semplificate, per ragioni di costo) e nell’uso accentuato della voce narrante, passando attraverso la Napoli verace, nel linguaggio e nello spirito, di anime nere o ingenue ritratte alla maniera dei Manetti Bros.
Igort, nella duplice veste di sceneggiatore e regista, non si limita a richiamare suggestioni altrui, ma introduce palazzi grandiosi e diroccati fotografati da NicolaJ Bruel come una quinta da pittura metafisica, o ancora interni piccolo-borghesi e dettagli d’epoca, che lo spettatore con qualche anno in più si può divertire a riconoscere.
La trama non è particolarmente originale, e la svolta finale della storia è ampiamente annunciata, anche se viene in buona parte riscattata da dialoghi e situazioni a cavallo fra tragedia e ironia (irresistibile la rievocazione del padre di Peppino, e le sue considerazioni filosofico-morali sull’Uomo Gatto).
Nel complesso è un buon film, malgrado qualche caduta di ritmo nella parte finale, alla cui riuscita contribuiscono non poco le interpretazioni di Servillo e Buccirosso, al solito eccellenti, coadiuvati da una Golino abbastanza convincente, e da una serie di bravi comprimari.
IL PROFESSORE E IL PAZZO regia di Farhad Safinia – recensione di Stefania de Zorzi
“Il professore e il pazzo” è il bel titolo del film ispirato a una storia (vera) strana e affascinante, che si dipana lungo un arco di diversi anni nell’Inghilterra vittoriana. Nel 1872 il professor James Murray/Mel Gibson, linguista esperto seppure privo di titoli accademici, viene incaricato della stesura dell’Oxford Dictionary of English Language. L’opera è immane, anche perché bisogna tracciare la storia di ogni parola nelle sue sfumature ed accezioni attraverso i secoli: un aiuto insperato arriva da William Chester Minor/Sean Penn, ufficiale e medico americano, nonché lettore onnivoro, rinchiuso per omicidio in un manicomio criminale.
Il soggetto è interessante, sorretto da buoni dialoghi (nel primo tempo almeno, mentre il secondo si dilunga in eccessi patetici e dispute accademiche) e da attori formidabili (non solo Gibson e Penn, ma anche Natalie Dormer nei panni della vedova Merritt). Cast e sceneggiatura compensano la regia un po’ opaca di P.B. Shemran (pseudonimo di Farhad Safinia), meticoloso e di buone intenzioni, ma a tratti pedante come i filologi avversi a Murray.
ALPHAVILLE OSCARS 2020
![]() Non siamo i soli a sostenere, qui ad Alphaville, che il 2019 sia stata una grande annata per il cinema.Lo conferma la folta e convinta partecipazione degli “alphavillers”, mai così numerosi come quest’anno.Per render conto della ricchezza di stimoli e proposte provenienti dai film dello scorso anno, abbiamo deciso di riportare le prime venti posizioni (di solito ci limitavamo a dieci)Chiunque scorrendo queste liste potrà scoprire titoli che gli erano sfuggiti e che val la pena recuperare, e nutrire in questo modo l’infinita curiosità e fame di immagini che caratterizza ogni buon vero cinefilo.Un amico osservava che gli Oscar di Alphaville sono in realtà molto più credibili di quelli di Los Angeles, perché non ci sono retroscena ed interessi di sorta.Ci piace pensare che abbia ragione anche perché qui davvero la sola ragione di essere di questa classifica è la passione per il cinema e il piacere di condividerla con più persone possibili.
Classifica definitiva:
1 Joker2 C’era una volta a… Hollywood3 Il traditoreParasite4 La favorita5 Green book6 The Irishman7 L’ ufficiale e la spia8 Il corriere9 Midsommar10 La casa di Jack11 Il colpevoleMartin Eden12 Suspiria13 Ritratto della giovane in fiammeStoria di unmatrimonio14 La vita invisibile di Euridice Gusmao15 I Fratelli Sisters16 Un giorno di pioggia a New YorkIl primo re17 Il signor Diavolo18 Ad AstraCafarnaoLa belle ÉpoqueClimax19 Ricordi?La paranza deibambini20 I morti nonmuoiono
Alberto Merli
C’era una volta Hollywood The mule La favorita I fratelli Sisters Joker Le Mans ’66 Martin Eden Il sindaco del rione Sanità Il traditore Green book
Paolo Ligutti
Parasite The Irishman Ritratto della giovane in fiamme C’era una volta a Hollywood Midsommar Il traditore L’ufficiale e la spia La favorita
Marco Zanini
Cena con delitto Joker Oro verde La favorita I morti non muoiono Avengers: Endgame It – capitolo due Parasite C’era una volta a Hollywood Il corriere
Stefania Guardincerri
Martin Eden C’era una volta a Hollywood Un giorno di pioggia a New York L’ufficiale e la spia Grazie a Dio La paranza dei bambini Dolor y gloria Parasite
Stefania De Zorzi
L’ufficiale e la spia Green Book La favorita Il traditore Le Mans 66 Il colpevole Dolor y Gloria Avengers – Endgame Captain Marvel La famosa invasione degli orsi in Sicilia Oro verde
Virginia Politi
Joker Charlie Says Il traditore Green Book Parasite Un giorno di pioggia a New York La dea fortuna Dolor y Gloria C’era una volta a Hollywood Downton Abbey
Barbara Belzini
Parasite La favorita La casa di Jack Climax Oro verde Ricordi? Dolor y Gloria La vita invisibile di Euridice Gusmao Il traditore Noi La Belle Epoque
Andrea Regondi
Joker C’era una volta a Hollywood Yesterday Noi Midsommar La casa di Jack I morti non muoiono Ad Astra Rocketman La favorita
Angela Vai
Parasite Joker I figli del fiume giallo Le invisibili Dio è donna e si chiama Petrunia Tesnota Peterloo L’ufficiale e la spia Tutti pazzi a Tel Aviv La dea fortuna La vita invisibile di Euridice Gusmao
Eolo Willy Davoli
Parasite Midsommar Green Book Border I fratelli Sister Stanlio e Ollio I morti non muoiono Copia originale Il signor Diavolo
Vittoria Rossi
Joker C’era una volta a Hollywood Parasite Il colpevole Pinocchio La favorita Storia di un matrimonio Noi I morti non muoiono Martin Eden
Claudio Polloni
The Irishman Joker Green Book The Report Il corriere The King L’ufficiale e la spia Diego Maradona Ad Astra Pinocchio
Jonathan Fagioli
The Irishman Storia di un matrimonio L’ufficiale e la spia Joker Parasite Dolor y Gloria Downton Abbey Green Book Il traditore La belle Epoque
Paolo Romani
Joker C’era una volta a Hollywood Il corriere Doctor Sleep 3 from hell Il signor Diavolo Charlie Says The Irishman Il colpevole Ad Astra
Silvia Signaroldi
Il colpevole La favorita Ricordi? Green Book La casa di Jack Il traditore Joker La famosa invasione degli orsi in Sicilia Tutti pazzi a Tel Aviv
Chiara Granata
Climax Border Una notte di 12 anni La casa di Jack What is democracy Il traditore Martin Eden Selfie
Federico Cristalli
La casa di Jack The Irishman C’era una volta a Hollywood Il traditore La vita invisibile di Euridice Gusmao La mafia non è più quella di una volta Midsommar Dolor y Gloria L’ufficiale e la spia Il colpevole Apocalypse now final cut Burning
Piero Verani
Joker The Irishman I fratelli Sisters La favorita Parasite C’era una volta a Hollywood Suspiria I figli del fiume giallo Il traditore La paranza dei bambini
Emiliano Borlenghi
Western stars Joker Il corriere Martin Eden C’era una volta a…Hollywood Il primo re Star wars – L’ascesa di Skywalker Le Mans ’66 Rocketman
Umberto Gardella
La casa di Jack La favorita Joker I Fratelli Sisters Ricordi? C’era una volta a…Hollywood La paranza dei bambini Il colpevole Il traditore Toy Story 4
Roberta Bravi
La casa di Jack Dolor y gloria La favorita Joker Martin Eden Ricordi? L’ufficiale e la spia La vita invisibile di Euridice Gusmao Una notte di 12 anni Border Il colpevole Un’altra vita – Mug
Emanuele Pozzoli
Il colpevole Un valzer tra gli scaffali Tutti pazzi a Tel Aviv Sarah e Saleem Il paradiso probabilmente Cafarnao Nancy
Emiliano Raffo
Il corriere Midsommar Il signor Diavolo The Irishman Cena con delitto Le Mans ’66 Rambo Last blood Last Christmas C’era una volta a…Hollywood Joker
Gianluca Sgambuzzi
Joker C’era una volta a…Hollywood Rolling Thunder revue Storia di un matrimonio Gloria Bell I figli del fiume giallo Il colpevole Un giorno di pioggia a New York Old man and the gun Toro scatenato (versione restaurata)
Angelo Bardini
Joker Parasite Cafarnao L’ufficiale e la spia Il traditore La favorita Tutti pazzi a Tel Aviv C’era una volta a…Hollywood La mafia non è più quella di una volta Cena con delitto
Maurizio Arcari
C’era una volta a…Hollywood Land Il ritratto negato La vita invisibile di Euridice Gusmao L’ufficiale e la spia Martin Eden Suspiria Dolor y gloria Il paradiso probabilmente I morti non muoiono
Eleonora Alberici
Downton Abbey La favorita La famosa invasione degli orsi in Sicilia I morti non muoiono La paranza dei bambini Il signor Diavolo Suspiria Il primo re Il traditore Midsommar
Giuseppina Testa
Noi Climax La casa di Jack Burning Midsommar La favorita Parasite Storia di un matrimonio C’era una volta a…Hollywood The Irishman
Giulia Cipriani
The Irishman Climax Noi Parasite Midsommar La casa di Jack Suspiria La favorita Il primo re Border
Ferruccio Brasi
Il primo re Il corriere Ritratto della giovane in fiamme Joker C’era una volta a…Hollywood Burning The Irishman I Fratelli Sisters La favorita Le invisibili
Luigi Centenaro
La casa di Jack Joker C’era una volta a Hollywood Suspiria La favorita Il primo re Green book Stanlio e Ollio La famosa invasione degli orsi in Sicilia Cena con delitto
Carolina Amici
La favorita Joker C’era una volta a Hollywood Dolor y gloria Belle époque Martin Eden
Andrea Canepari
Martin Eden Parasite La favorita Dumbo Storia di un matrimonio Le Mans ’66 La mafia non è più quella di una volta Il traditore Green book Panama papers
Paola Gozzi
Dolor y gloria Il traditore Ritratto della giovane in fiamme La vita invisibile di Euridice Gusmao L’ufficiale e la spia Un giorno di pioggia a New York Belle époque Joker C’era una volta a Hollywood Il corriere
Maurizio Beretta
I Fratelli Sisters Joker The Irishman Dolor y gloria Il traditore
Lorenza Braghieri
Dolor y gloria L’ufficiale e la spia The farewell Ritratto della giovane in fiamme C’era una volta a…Hollywood Un giorno di pioggia a New York The Irishman Belle époque Storia di un matrimonio Joker
Nicola Manuppelli
L’ufficiale e la spia The Irishman The farewell Dolor y gloria C’era una volta a…Hollywood Un giorno di pioggia a New York Ritratto della giovane in fiamme Midsommar Storia di un matrimonio Joker
Carlo ConfalonieriTOP 30 2019 diventa Top 35 2019 con l’ aggiunta di 2 grandi film polacchi, di un grande film fantastico(BORDER),del magnifico film di Ozon(GRAZIE A DIO)e del bellissimo MARRIAGE STORY. E migliori attori e attrici diventano 5 per categoria con l aggiunta di Adam Driver e Laura Dern da MARRIAGE STORY. Maestri UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK(Allen) DOLOR Y GLORIA(Almodovar) IL TRADITORE(Bellocchio) J’ACCUSE(Polanski) Streghe MIDSOMMAR(Aster) SUSPIRIA(Guadagnino) Psyco NANCY(Choe) SWALLOW(Mirabella-Davis) JOKER(Phillips) Affetti MARRIAGE STORY(Baumbach) AMANDA(Hers) SE LA STRADA POTESSE PARLARE(Jenkins) LE NOSTRE BATTAGLIE(Senez) Lgbt PLAIRE AIMERER ET COURIR VITE(Honore’) IL PRINCIPE(Munoz) RITRATTO DELLA RAGAZZA IN FIAMME(Sciamma) Solitudini 3 JOURS A QUIBERON(Atef) BURNING(Lee Chang-Dong) DUE AMICI(Garrell) UN VALZER TRA GLI SCAFFALI(Stuber) Distopici PARASITE(Bong Joon-Ho) VOX LUX(Corbet) Eccentrici I FRATELLI SISTERS(Audiard) COPIA ORIGINALE(Heller) Donne LA VITA INVISIBILE DI EURIDICE GUSMAO(Ainouz) CHE FINE HA FATTO BERNADETTE?(Linklater) Epocali TESNOTA(Balagov) I FIGLI DEL FIUME GIALLO(Jia Zhangke) GRAZIE A DIO(Ozon) Elegie THE RIDER(Zhao) Family Horror LA LLORONA(Bustamante) NOI(Peele) Polacchi CORPUS CHRISTI( Komasa) MUG(Szumowska) Fantasy BORDER(Abbasi) ATTRICI Marie Baumer(3 Jours a Quiberon) Cate Blanchett(CHE FINE HA FATTO BERNADETTE?) Florence Pugh(MIDSOMMAR) Darya Zovnhar(TESNOTA) Laura Dern(Marriage Story) ATTORI Antonio Banderas(DOLOR Y GLORIA) Roman Duris (LE NOSTRE BATTAGLIE) PierFrancesco Favino(IL TRADITORE) Joaquin Phoenix(JOKER) Adam Driver(Marriage Story)…
Virginia Carolfi
Dolor y gloria Parasite Rocket man Suspiria La vita invisibile di Euridice Gusmao Le Mans ’66 Il traditore Joker Ritratto della giovane in fiamme Una notte di 12 anni
Rebecca Orlandi
Suspiria C’era una volta a Hollywood Parasite Climax Midsommar Martin Eden Joker The Irishman La favorita La casa di Jack
Federica Orlandi
Avengers: Endgame C’era una volta a Hollywood Parasite Climax Midsommar Martin Eden Joker The Irishman La favorita La casa di Jack
Mirko Milani
C’era una volta a Hollywood Parasite Green book Joker Il corriere Il colpevole Belle époque La favorita L’ufficiale e la spia Il traditore Parasite
Emanuele Baldo
La casa di Jack La favorita American animals Cafarnao Il corriere Joker C’era una volta a Hollywood Green book Parasite The Irishman
Carmine Caletti
C’era una volta a Hollywood Parasite Joker Noi Green book The Irishman Midsommar Il paradiso probabilmente Che fare quando il mondo è in fiamme La favorita
Cristina e Carlo Ferrari
Green book Il traditore Joker La paranza dei bambini Martin Eden La vita invisibile di Euridice Gusmao C’era una volta a Hollywood Il corriere Blue my mind Stanlio e Ollio La favorita
Alessandro FornasariIl traditore
Green book
Joker
Parasite
Il corriere
C’era una volta a Hollywood
The Irishman
Tutti pazzi a Tel Aviv
Dilili a Parigi
La favorita
Manuel Monteverdi
Avengers: Endgame La casa di Jack Rambo Last blood Il colpevole Joker Noi Il signor Diavolo La paranza dei bambini Midsommar C’era una volta a Hollywood
Andrea Bertonazzi
L’ufficiale e la spia Parasite C’era una volta a… Hollywood Joker Il traditore Ritratto della giovane in fiamme Midsommar Il primo re I figli del fiume giallo Light of my life
Adriana Gatti
Belle époque L’ufficiale e la spia Antropocene Green book Solo cose belle Joker Stanlio e Ollio Dolor y gloria Il corriere Tutto il mio folle amore Un giorno di pioggia a New York
Fabio Baldo
Motherless Brooklyn Captive state Light of my life I Fratelli Sisters Copia originale Peterloo La favorita Serenity Il corriere La casa di Jack L’ufficiale e la spia
Francesca Fontana
La favorita Parasite C’era una volta a Hollywood Dolor y gloria Charlie Says L’ufficiale e la spia Joker Il traditore I Fratelli Sisters Martin Eden
Stefano Sampaolo
Parasite La favorita Dio è donna e si chiama Petrunia Martin Eden La casa di Jack Storia di un matrimonio C’era una volta a Hollywood Dov’è il mio corpo Il colpevole I Fratelli Sisters
Filiberto Molossi
Parasite La favorita The Irishman Joker Storia di un matrimonio C’era una volta a Hollywood L’ufficiale e la spia Il traditore Dolor y gloria La vita invisibile di Euridice Gusmao
Francesca Ferrari
Parasite L’ufficiale e la spia Ritratto della giovane in fiamme Il traditore Dolor y gloria Midsommar The farewell C’era una volta a Hollywood Suspiria Dov’è il mio corpo?
Paolo Guglielmoni
Ad Astra Avengers – Endgame C’era una volta a Hollywood The Irishman Joker I morti non muoiono Panama papers Psicomagia Il signor Diavolo Suspiria
Alessandro Zucconi
Burning Ritratto della giovane in fiamme Parasite La favorita La belle Époque Climax L’angelo del crimine Il traditore Quel giorno d’estate Ad Astra
Marco Gladiosi
Il signor Diavolo C’era una volta a Hollywood Cinque è il numero perfetto Stanlio e Ollio Non sono un assassino Il traditore Tutti pazzi a Tel Aviv Il testimone invisibile Mio fratello rincorre i dinosauri Il corriere
Amarilli Regé
Il signor Diavolo C’era una volta a Hollywood Cinque è il numero perfetto Stanlio e Ollio Non sono un assassino Il traditore Tutti pazzi a Tel Aviv Il testimone invisibile Mio fratello rincorre i dinosauri Il corriere
Enrico Bosi
Joker Il colpevole I Fratelli Sisters Green book Il corriere
Pigi Ranza
La vita invisibile di Euridice Gusmao Dolor y gloria Carmen y Lola Ritratto della giovane in fiamme Storia di un matrimonio Dove la terra trema La favorita Panama papers Diecisiete Elisa y Marcela
Enza Ranza
La vita invisibile di Euridice Gusmao Ritratto della giovane in fiamme Carmen y Lola Storia di un matrimonio Dolor y gloria Atlantique Panama papers Dove la terra trema Diecisiete La favorita
Marco Braga
Green book Rocketman Dumbo (Tim Burton) Joker C’era una volta a Hollywood Il re leone Le Mans ’66 The Irishman Il primo re Il corriere
Giuseppe Piolini
Joker C’era una volta a Hollywood Il corriere Green book Ad Astra La dea fortuna La favorita Stanlio e Ollio La paranza dei bambini Suspiria
Paola Siboni
American animals Cafarnao C’era una volta a Hollywood Dolor y gloria Un giorno di pioggia a New York Parasite Ritratto della giovane in fiamme L’età giovane Le verità Joker
Lisa Bricarello
Cena con delitto Joker The Irishman L’ospite The rider Le invisibili
Andrea Brezzi
Parasite Belle époque Ritratto della giovane in fiamme 7 sconosciuti a El Royale Anon Dolor y gloria Il traditore La favorita A.i. rising American animals
Cristina Brezzi
Parasite e Ritratto della giovane in fiamme (ex-aequo) Belle époque Il mio profilo migliore A.I. rising American animals Il traditore Stanlio e Ollio C’era una volta a Hollywood Le verità
Andrea Podini
Green book Joker Sofia Il corriere Mio fratello rincorre i dinosauri La dea fortuna Il traditore Dolor y gloria Domani è un altro giorno Il campione
Hilde Daparma
Suspiria Mio fratello rincorre i dinosauri Sofia Green book Joker Le invisibili Il corriere La dea fortuna Il traditore L’uomo del labirinto
Simona Corsi
Ricordi? Cafarnao L’ufficiale e la spia Ritratto della giovane in fiamme Beautiful boy Belle époque Il traditore Joker La vita invisibile di Euridice Gusmao Le nostre battaglie
Giuseppe Imprezzabile
C’era una volta a Hollywood Dio è donna e si chiama Petrunya Joker Martin Eden L’ospite Parasite Il paradiso probabilmente Sarah e Saleem Il signor Diavolo La vita invisibile di Euridice Gusmao
Annamaria Melchi
La dea fortuna Green book Il traditore Martin Eden Charlie says C’era una volta a Hollywood
Vittorio Fusco
La dea fortuna Dolor y gloria Cafarnao Un giorno di pioggia a New York L’ufficiale e la spia Parasite La paranza dei bambini Il corriere Joker La famosa invasione degli orsi in Sicilia
Giusi Guglielmetti
Oro verde Cafarnao Beautiful boy Joker Il traditore Il primo re Le nostre battaglie Sarah e Saleem Dolor y gloria Parasite
Lia Panigari
Cafarnao Il corriere Green book Il traditore Le nostre battaglie Il primo re Oro verde La favorita Sarah e Saleem Dolor y gloria
Emilia Guglielmetti
Dolor y gloria Martin Eden Storia di un matrimonio Il traditore I morti non muoiono The Irishman Beautiful boy Joker C’era una volta a Hollywood Panama papers
Laura Arossa
La casa di Jack Suspiria Border Parasite Joker Martin Eden Dolor y gloria C’era una volta a Hollywood La favorita Ritratto della giovane in fiamme Il traditore
Luca Suzzani
Climax C’era una volta a Hollywood La casa di Jack The Irishman Joker Midsommar Il mostro di St. Pauli The Nest Il signor Diavolo Suspiria
Martina Lusardi
Star Wars – L’ascesa di Skywalker Green book Joker Parasite La favorita Storia di un matrimonio Le Mans ’66 Maria Regina di Scozia Dove la terra trema The wife
Rosaria Pescara
Il primo re Dolor y gloria C’era una volta a Hollywood Cafarnao Green book The Irishman La favorita Parasite
Emi Frattoni
Storia di un matrimonio ex – aequo Prasite C’era una volta a Hollywood I morti non muoiono I Fratelli Sisters Il traditore Una notte di 12 anni Il colpevole Green book Ricordi? Joker
Andrea Bardoneschi
Dolor y gloria e Parasite ex-aequo Storia di un matrimonio C’era una volta a Hollywood La casa di Jack Il colpevole Benvenuti a Marween I Fratelli Sisters Il primo re Vice – l’uomo nell’ombra Il traditore The Irishman
Andrea Sportelli
C’era una volta a Hollywood L’ufficiale e la spia Joker Diego Maradona Il sindaco del rione Sanità Il traditore Dolor y gloria The Irishman Il primo re Ad Astra
Daniele Fogliazza
Joker Star Wars – L’ascesa di Skywalker C’era una volta a Hollywood I Fratelli Sisters Il primo re Suspiria
Daniela Asmundo
Suspiria Parasite Green book La casa di Jack C’era una volta a Hollywood Joker Il signor Diavolo Midsommar The Nest La favorita
Gianluca Groppi
Parasite Burning Joker La favorita L’ufficiale e la spia I figli del fiume giallo Il signor Diavolo Cena con delitto Il colpevole
Annalisa Bendelli
Burning Un giorno di pioggia a New York Ricordi? Martin Eden Copia originale Le invisibili L’ospite La favorita
Marco Battaglia
Climax C’era una volta a Hollywood Joker Che fare quando il mondo è in fiamme Storia di un matrimonio Green Book Parasite Midsommar The Irishman
Fabrizio Milani
Ricordi? Suspiria CLIMAX Un altra vita (MUG) Joker La Casa di Jack Midsommar Border Il colpevole Star Wars- l’ascesa di Skywalker
Fontana Franco
Joker Il traditore C’era una volta a Holliwoo L’ufficiale e la spia La vita invisibile di Euridice Gusmao La mafia non e’ piu’ quella di una volta Dolor y gloria Green book La dea fortuna Un giorno di pioggia a New York
Marco Botti
Dolor y Gloria Rude Boy: The story of Trojan Records The Irishmen C’era una volta ad Hollywood Psicomagia – Un’arte per guarire
Roberto Albanesi
Joker C’era una volta ad Hollywood Sobibor Parasite Suspiria Midsommar La paranza dei Bambini
Alessia Bessi
°Storia di un matrimonio °Che fare quando il mondo è in fiamme °Joker (ex aequo) Il traditore Midsommar Dolor y gloria Climax C’era una volta a Hollywood The Irishman La Favorita Green Book Cena con delitto Martin Eden
Piero Anselmi
Ad Astra C’era una volta a Hollywood Fratelli Sister Joker Parasite Stanlio e Ollio Cafarnao Detour
Mino Manni
Joker
L’ufficiale e la spia
Alice e Roberto Botti
Joker Ad Astra Il corriere Green book
Patrick Cordani
Joker
Michele Tagliaferri
Joker
Il Grande salto
C’era una volta a Hollywood
Il Corriere
Le Verita’
Oreste
Joker Green book Cafarnao The farewell Momenti di trascurabile felicità Parasite Paranza dei bambini Sarah e Saleem Sir cenerentola a Mumbai Downton Abbey
Antonio
Ricordi? Ex-aequo con La belle Époque e con Ritratto della giovane in fiamme
Cafarnao
Joker
Il traditore
La favorita
L’ufficiale e la spia
Il colpevole
Oro verde
La vita invisibile di Euridice Gusmao
Parasite
Midsommar
Ceccoin ordine alfabetico
Ad Astra
Cafarnao
C’era una volta a Hollywood
Il Colpevole (the guilty)
La favorita
I Fratelli Sisters
Joker
Midsommar
The Nest
Parasite
Ricordi?
Il traditore
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febbraio 10, 2020 at 12:06 PM alphavillepc2 Lascia un commento
1917 regia di Sam Mendes – recensione di Stefania De Zorzi
Sam Mendes è un regista relativamente poco prolifico, da cui tuttavia lo spettatore può attendersi un’interpretazione sempre originale dei canoni di genere: in 1917 non tradisce le aspettative, e confeziona un film tanto straordinario dal punto di vista formale, quanto essenziale fino alla scarnificazione nella trama e nei dialoghi.
Due caporali dell’esercito inglese, William Schofield/George MacKay e Tom Blake/Dean-Charles Chapman, di stanza in Francia nel 1917, ricevono dal generale Erinmore/Colin Firth l’ingrato compito di consegnare al colonnello MacKenzie/Benedict Cumberbatch il dispaccio contenente l’ordine di sospendere un attacco in forze contro i tedeschi, che si rivelerebbe una trappola mortale per 1600 uomini. Per portare a termine la loro missione, i due soldati devono attraversare nell’arco di poche ore una “terra di nessuno” irta di insidie.
Mendes gira tutto il film dando la parvenza di un piano sequenza ininterrotto, in cui la macchina da presa non cessa (quasi) mai di seguire i suoi protagonisti, con un unico stacco poco oltre la metà: in realtà, come dichiarato dal regista, ci sono dei raccordi fra alcune inquadrature, che rimangono però invisibili agli occhi del pubblico. La tecnica è volta a creare diversi effetti: l’immersione totalizzante dello spettatore nella vicenda è quello forse più evidente, anche se non è da meno il gioco emotivo fra l’intensità dei primi piani sui volti dei personaggi, e l’allontanamento progressivo usando campi medi e lunghi che svelano il mondo attorno a loro, in una prospettiva che muta continuamente dal soggettivo all’oggettivo e ritorno.
Il risultato finale è quello di un videogioco estremamente sofisticato in cui i personaggi devono affrontare vari livelli, dall’Inferno dantesco delle trincee abbandonate, da cui spuntano i volti e gli arti dei cadaveri semi-sepolti nel fango, al cascinale dall’aria sinistra, al paese in fiamme, e così via fino all’ultimo, sospirato traguardo rappresentato dal raggiungimento del battaglione Devon al di là della foresta.
Luci e colori, in una commistione di richiami pittorici e tecnologici, esasperano gli effetti drammatici e un senso complessivo di irrealtà, fra il verde saturo dei campi, il bianco accecante della sabbia, il chiaroscuro denso di pericoli mortali della città invasa dai tedeschi.
Si rimane ammirati dal virtuosismo con cui Mendes dirige questa sorta di sparatutto, in cui la macchina da presa ruota attorno ai protagonisti per leggerne le emozioni o invece per focalizzarsi su un potenziale pericolo, così da dare la sensazione allo spettatore di indossare un visore tridimensionale di realtà virtuale. Al tempo stesso l’estrema semplificazione della storia e della sceneggiatura può dare adito a qualche perplessità.
Seppure il tema e la tecnica immersiva lo accomunino a Nolan, Mendes è più dalle parti di Mad Max: Fury Road, che di Dunkirk: privilegia in modo netto la forma rispetto alla sostanza, forse perché sulle due guerre mondiali è già stato detto tanto, che nel 2020 non è importante ciò che si dice sull’argomento, quanto il modo in cui lo si fa.
Il cast annovera protagonisti bravi ma semi-sconosciuti, per scelta registica, così da non influenzare le aspettative del pubblico rispetto al carico evocativo di nomi molto noti, mentre gli attori famosi rimangono come contorno di lusso.
Alcuni momenti spiccano sopra agli altri: l’interminabile attraversamento iniziale della trincea claustrofobica e serpeggiante, affollata di uomini ammassati gli uni sugli altri (qui il precedente di Birdman è evidente), così come la malinconica, emozionante ballata cantata nella foresta: perché se la trama è scarna, il pathos e la partecipazione agli eventi narrati non mancano affatto.
Film da vedere, assolutamente al cinema.
gennaio 29, 2020 at 10:52 am alphavillepc2 Lascia un commento
L’ufficiale e la spia di Roman Polanski recensione di Stefania De Zorzi
Ogni democrazia ha i suoi momenti oscuri, in cui i diritti dell’uomo vengono negati e l’ingiustizia perpetrata, a dispetto delle dichiarazioni ufficiali: “L’ufficiale e la spia”, l’ultimo film diretto da Roman Polanski e co-sceneggiato con Robert Harris, autore del libro omonimo, è imperniato sull’affare Dreyfus, che evidenziò l’anti-semitismo latente in Francia alla fine dell’Ottocento.
E’ il gennaio 1895, e il capitano alsaziano di origini ebree Alfred Dreyfus/Louis Garrel viene condannato per alto tradimento alla deportazione sulla remota Isola del Diavolo: il tenente colonnello Marie-Georges Picquart/Jean Dujardin, promosso per l’occasione a capo dell’Ufficio Statistiche, copertura ai servizi segreti francesi, indaga su sospetti scambi di corrispondenza fra l’addetto militare tedesco in Francia e una spia, portando alla luce la fragilità del castello di prove su cui il tribunale militare si era basato per decretare la colpevolezza di Dreyfus.
Polanski passa dal campo lungo dell’ampio cortile dell’Ecole Militaire di Parigi, in cui Dreyfus viene degradato e umiliato di fronte a una folla di soldati dai volti indistinguibili, a un picnic sull’erba in stile impressionista, a piani sequenza in cui la cinepresa segue il protagonista attraverso corridoi bui e polverosi, o all’interno di appartamenti eleganti e decadenti.
Il film è un piacere per gli occhi, per i movimenti di macchina così come per l’attenzione meticolosa alla ricostruzione degli ambienti, dei costumi, dei volti ritratti dalle foto e dalle illustrazioni dell’epoca, ma non solo: è un thriller dal ritmo serrato, in cui poliziotti ed agenti segreti utilizzano in modo pionieristico appostamenti, fotografie a distanza, ricatti a sfondo sessuale, perizie calligrafiche scientificamente (in)fondate per giungere alla verità o al contrario per forzarla e manipolarla.
E’ anche la storia del ruolo svolto dall’informazione e dagli intellettuali (in questo momento storico viene pubblicato il famoso “J’accuse” di Zola sul quotidiano L’Aurore) rispetto alle macchinazioni di un’élite militare e giudiziaria disposta a tutto per occultare i propri sbagli, frutto di pregiudizi radicati: ed è soprattutto la rivelazione di un sentimento anti-semita frutto di invidia e di un antico rancore che corrode, talvolta in modo inconsapevole, gli animi sia dei potenti che di buona parte del popolo francese all’epoca della Terza Repubblica.
Polanski intreccia con consumata maestria alcuni dei temi già affrontati nel suo cinema precedente: il passato come richiamo doloroso e inquietante al presente, i demoni serpeggianti sotto il perbenismo ipocrita, la civiltà che si frantuma in situazioni kafkiane.
Il protagonista Dujardin primeggia su tutto il cast, con un’interpretazione misurata e appassionata al tempo stesso; supportato egregiamente dagli odiosi generali Gonse/Hervé Pierre e Billot/Vincent Grasse, così come dall’ambiguo maggiore Henry/Grégory Gadebois, o ancora dal cialtronesco Bertillon/Mathieu Amalric.
Girato in modo preciso senza pedanteria, talentuoso senza auto-compiacimento: sicuramente uno dei migliori film dell’ann
novembre 28, 2019 at 11:04 am alphavillepc2 Lascia un commento
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