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Francesco De Gregori – Sulla strada ( cd – lp )
Chiunque sappia preparare un piatto delizioso, progettare edifici senza tempo o disegnare l’automobile perfetta conosce la regola: se ti ripeti sei morto.
Qualcuno scrive subito che sei uguale a te stesso, e se invece ‘lo fai’ una volta sola allora non hai continuità.
Alcuni di questi ancora lo cercano fra le pagine chiare e le pagine scure: da qualche anno ormai ci rimangono male a non trovarlo.
Lui ha continuato a dirci di paralisi sociale, mari da attraversare, codici d’ingresso per il dolore, campane che suonano e finestre rotte.
Oggi racconta del ministero della speranza, idromele, troie che non restituiscono, controcanti privati e politici, buste della spesa e sassi che fischiano col vento.
La band lavora come sempre a togliere. Mandoloncello e clarinetto. Banjo e pedal steel guitar. Omero al cantagiro e Ragazza del ’95 con Malika Ayanesembrano uscire da un organetto di Barberia o da una nave da crociera. Una melodia di flicorno chiude l’ultimo Falso movimento e per la biografica Guarda che non sono io ci sono gli archi di Nicola Piovani. La Guerra suona di Rickenbacker su una marcia di cori e ancora cori mentre Belle Epoque raggiunge un equilibrio perfetto di armonia, eleganza e gusto.
Che per farsi amare Sulla Strada si possano tranquillizzare e confondere gli inseguitori illuminando un metro e oscurando quello dopo ?
Dove De Gregori sia nessuno lo sa. E tanto meglio è per tutti, se va avanti così…
Quelli…sono gli stessi che provano da tutta la vita ad appiccicarmi
addosso il nome di Giuda. Giuda, l’uomo più odiato della storia
dell’umanità ! Ma perché ? Perché ho suonato la chitarra elettrica ?
Come se suonare una chitarra elettrica fosse equiparabile a tradire
nostro Signore ! Per quanto mi riguarda tutti questi figli di puttana possono marcire all’inferno…
Robert Allen Zimmerman aka Bob Dylan
Davide Cignatta
novembre 24, 2012 at 11:23 am alphavillepc2 Lascia un commento
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