Till Bronner – Rio ( cd – 2lp )
febbraio 18, 2009 at 1:21 PM alphavillepc2 Lascia un commento
Dischi come questo sono disarmanti. Hanno tutto al posto giusto. Nessuna smagliatura. Non danno, almeno apparentemente, alcun appiglio alle feroci zanne dei critici musicali. C’è un produttore importante, Larry Klein, che garantirebbe per tutto. C’è un’etichetta prestigiosa, la Verve, e una casa discografica multinazionale, la Universal, che proteggono dalle tempeste dei mercati. Poi c’è una pletora di ospiti e guest star da far impallidire, e sessionmen che non sono da meno. C’è poi un musicista, Till Brönner, tedesco di Germania, tromba e voce alla Chet Baker, che non si nasconde certo dietro un assolo virtuosistico: sa che fare musica significa comunicare, cercare un pubblico il più vasto possibile. Il curriculum parla chiaro. La sua trasversalità non è una novità. Lo vedi ora impegnato con Dave Brubeck e Ray Brown ora con Snoop Dog e Carla Bruni. Risultato? Nel 2005 diventa il musicista jazz tedesco più venduto nella storia. Ci aveva già provato con Oceana (2006), sempre prodotto da Klein, a trovare un crossover a 360 gradi.La sua espressività potrà sembrare troppo cool, vellutata, ma alla fine, che faccia cantare come usignoli gente del calibro di Milton Nascimento (“Misterios”, “Tarde”), Sergio Mendes (“Ela e Carioca”), Kurt Elling (“Sim ou Nao”), Luciana Souza (“Aquelas Coisas Todas”) e Vanessa da Mata (“O Que Sera”). Che si affidi alla bravura, come mai ci era dato ascoltare, di Annie Lennox (“Misterios”) e al fascino misterioso di Melody Gardot (“Alta Noite”), non può essere solo pura speculazione alle spalle del cinquantennale della bossa nova o di qualche improvvido ascoltatore. Le sirene nu-jazz e l’elettronica che spesso violenta la poesia dietro le sincopate armonie bossa, per un attimo sembrano lontane mille miglia dalla genuinità patinata di questo disco. Per fortuna.
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